martedì 20 ottobre 2009

Report del Presidio in occasione di BAARIA - FI 18/10/2009 (ADT)

In data 18/10/09 un manipolo di attivisti si e' riunito di fronte al cinema Odeon in Via Strozzi a Firenze dalle ore 20.30 alle 22.30.
Lo scopo di tale azione non era fa sì che gli spettatori boicottassero ''Baaria'' ma che fossero informati di ciò a cui stavano assistendo.
L'obiettivo è stato centrato a pieno. Praticamente tutti gli spettatori sono stati informati riguardo l'accaduto.
Al cospetto di Toscana TV gli attivisti, vestiti di nero e muniti di una lapide, la foto di una mucca e alcuni 'lumini da morto', hanno distribuito volantini e rilasciato alcune interviste all'emittente.
Le medesime andranno in onda tra due settimane all'interno del programma ''Dimensioni del tempo-Emisferi tv'' a cura di Francesco Vocino.
Molti spettatori erano stupiti, altri hanno rilasciato interviste dai pareri più disparati.
Curiosa è stata la preoccupazione del direttore del cinema e la paura della bigliettaia che, per quanto vegetariana ed esprimente a titolo personale la sua massima solidarietà e simpatia nei nostri confronti, non ha voluto essere intervistata per la preoccupazione di ritorsioni da parte dell'amministrazione del cinema.
Sarà casuale ma con celerità straordinaria... gli inservienti si sono affrettati a cambiare la locandina esposta di ''Baaria'' ancor prima dell'orario chiusura della struttura.
Numerose persone all'entrata e all'uscita del cinema sono state invitate a riflettere sia dall'emittente che dagli attivisti sul fatto che 'Uccidere non è arte' come proposto dal volantino.
Alcune erano già informate su quanto di ignobile accade nel film, altre no... altre ancora semplicemente si chiedevano se alcune scene fossero reali o frutto di effetti speciali. Adesso hanno avuto una risposta...
In alcune scene del film (girate in Tunisia..anche perché in Italia ciò comporterebbe il reato di maltrattamento animale e macellazione abusiva...) si vedono animali uccisi in maniera a dir poco violenta.
La scena che ha maggiormente destato l'attenzione generale è quella in cui una mucca viene barbaramente uccisa con un punteruolo conficcato in faccia... e lasciata agonizzare nel proprio sangue.
Fra l'altro ho visto il film.
La suddetta scena è completamente superflua..se non ci si fa caso neanche la si ricorda bene..ma è costata un onere di morte e sofferenza gravoso.
Poteva essere ottenuta con qualsiasi tipo di effetto speciale.
Invece così non è stato...Forse al buon Tornatore non sarebbe sembrata reale o ''artistica''...
L'idea stessa che ciò possa essersi ripetuto più volte per trovare l'effetto che più aggradava il gusto del regista mi raccapriccia...
E non è l'unica scena incriminata...anche galline a cui viene tirato il collo a mano sono parte e vittime dell'operato superficiale, incosciente e criminoso di Giuseppe Tornatore.
La cosa mi ha ricordato la storia tristemente nota del sedicente artista Habacuc..che lasciò morire di fame e stenti un cane legato ad una corda in ''un' opera d'arte vivente'' sul randagismo, sotto scritte composte sul muro con cibo per cani...in un angolo di una sua mostra durata alcuni giorni..
Aggiungo a titolo personale che questo che doveva essere l'opera magna nonché il prodotto di punta della stagione cinematografica di ''Medusa'', società gestita dal gruppo Mediaset di cui è a capo il Signor Piersilvio Berlusconi, è un flop artistico non solo x i suddetti motivi.
Immiserisce l'arte cinematografica ponendo sul grande schermo un film creato in realtà appositamente per la tv che probabilmente andra' in onda in 2 puntate sul piccolo schermo..creando una strana e inqiuetante commistione nell'era della globalizzazione tra il cinema e la tv stessa.
Assolutamente strumentale e meramente commerciale risulta l'aver fatto partecipare al film un'accozaglia dei massimi attori italiani, con parti minimali che sfiorano l'inutile e a volte persino il ridicolo.. (di Monica Bellucci ad esempio più che lei, recita una sua tetta per 30 secondi...).
Pretenziosa, banale e complessivamente mal svolta... risulta il pretenzioso tentativo di ripercorrere i temi più noti della storia italiana dall 'inizio 900 ad oggi...
Nessuna emozione cristallina..più che altro..il film e' ''un mattone''.
E la solita opera delirante e megalomane dell'uomo non solo è costata tempo e soldi..ma anche morte.
E' facile pensare, all'interno dell'ottica di "normalizzazione generale" della violenza e dell'ignoranza, che siano solo una delle tante mucche o galline martorizzate che non destano scalpore..o che fossero solo alcuni dei tanti speciosi attivisti: io non lo credo affatto.
Dietro a quel gesto si nascondono molte cose: non solo la superficialità, l'ignoranza, l'incoscienza, il megalomane delirio umano..la sua barbarie normalizzata, il bieco mascheramento di interessi capitalistici trasfigurati in arte e molto altro ancora...Ma soprattutto la crescente convinzione che senza una nuova coscienza che sorga dal basso, mai sarà possibile un'era nuova e di liberazione per nessuna specie.
E questo finchù ognuno continuerà ad entrare in un cinema come in un mattatoio e a pensare con la solita e demenziale indifferenza: "Sono soltanto animali"....


Damiano Gori
(Zorro)

venerdì 9 ottobre 2009

Report dell'Incontro con Tom Regan - Milano - 7/10/09 - di Skrondo



Tom Reagan in splendida forma è giunto a Milano per la presentazione della seconda edizione di "Gabbie Vuote" in una serata organizzata da Oipa ed OltreLaSpecie. Dopo gli iniziali convenevoli di rito ha iniziato ad affrontare il futuro dei diritti animali partendo da alcune domande che gli erano state fatte a Genova due giorni fa in occasione di in premio ricevuto dalla Sonda Edizioni. Analizzando parte del testo di Gabbie Vuote ha iniziato (per arrivare al futuro) parlando dell'attuale situazione dei diritti animali. Dal punto di vista scientifico (per minare la credenza che gli attivisti siano antiscientifici) ha affermato che gli animali hanno una biografia e non solo una biologia, sono soggetti e non oggetti. Molti scienziati non trovano un accordo sul dove tracciare una linea di demarcazione tra animali senzienti e non...pensando agli invertebrati ad esempio... Tutti concordano però sull'appartenenza al gruppo "riconoscibile come affine" di mammiferi ed uccelli. In generale tutte le specie che normalmente gli animalisti difendono sono al di sopra di questa immaginaria lista di demarcazione. Questo però comporta una difficoltà di comprensione da parte dei non attivisti, come potremmo giustificare una disparità di trattamento nell'assegnazione di diritti fondamentali? In realtà non esistono standard differenti da utilizzare a seconda della specie, umani compresi.
Insistendo sui diritti ha spostato l'argomentazione sulla necessità di libertà di autodeterminazione, assegnazione e riconoscimento di diritti morali che come per gli umani non possono essere negati agli altri animali. Così come gli umani differiscono per razza, religione, stato sociale e ciò non autorizza nessuno a negare tali diritti...ciò va riconosciuto senza dubbi ai non umani.
Il peso dei diritti morali è molto più evidente di qualsiasi esigenza economica o di altra natura. I diritti morali paragonati nel bridge aono carte molto basse ma di segno vincente: annullano carte anche molto alte ma di segni meno importanti.
Portando il discorso sull'unità ha affermato che i nostri diritti e quelli degli altri animali hanno necessità di rispetto e solo l'unità di intenti può portare ad un'affermazione nel mondo esterno degli stessi. È quindi evidentemente sbagliato un protezionismo che lascia cmq aperte le porte ad uno sfruttamento "dolce" in ogni caso degli animali perchè non corrisponde alle loro attitudini naturali.
In futuro lui spera che molte altre persone abbraccino questo movimento...con progressi e stagnazioni, giorni felici e notti tristi ma alla fine il trionfo dei diritti animali, con il riconoscimento in un tempo futuro da parte degli umani dei diritti degli altri animali liberandosi dalla necessità di sfruttarli per vivere.
Dovrà cambiare la visione dominante che noi umani abbiamo, la liberazione dei non umani sarà parte di un cambiamento che coinvolgerà gli umani in molti altri aspetti...compassione, impegno, addio al consumismo sfrenato. La nuova domanda sarà "cosa posso fare per te?". Chiunque è nel bisogno, chiunque non può prendersi cura di sè dovrà essere aiutato, il senso condiviso di comunità sostituirà questa società di singoli immersi in se stessi.
Relationship è la parola chiave, il pronome io sarà un ricordo.. Al posto di "cogito ergo sum"..."ego vivo in comunitate ergo sum" sciogliendo così le catene dell'antropocentrismo.
Solo con un'immersione mentale nel naturale l'uomo tornerà a pensarsi parte di essa smettendo di credersi padrone, ma aumentando il proprio senso di responsabilità personale nel proteggere l'ambiente. La domanda "cosa posso fare per te?" sarà quindi estesa a tutto il mondo del quale saremo non più sfruttatori ma rispettosi protettori.
L'etica del dominio ora accetta le barbarie, l'etica del servizio scuoterà il mondo occidentale liberando tutti gli animali dal giogo della tirannia umana.
E liberare tutti gli animali libererà anche noi stessi permettendo lo sviluppo di un'umanità compassionevole.
Anche terra, acqua, aria devono essere liberate, l'uomo dovrà camminare gentilmente sul pianeta...
Tutto ciò probabilmente non vedrà la nascita di tribù che tornano ad epoche ancestrali...nessuno pensa che sia possibile ora tornare così indietro. Occorre trovare nuovi standard che prediligano i diritti ma che rendano possibile il mantenimento di una vita accettabile per gli umani in toto, le tecnologie rinnovabili, ad impatto zero..sono necessarie ancora di più se pensiamo alla liberazione di tutti noi. Occorre attendere il giorno nel quale noi tutti saremo abbastanza numerosi da cambiare le regole del gioco, ma arriverà il momento in cui le persone singolarmente (e non per ideologia di massa) accoglieranno le nostre istanze..valutando altri parametri per stabilire la loro ricchezza. Dobbiamo preparare la strada per le prossime generazioni, dar loro la possibilità di capire autonomamente cosa è giusto, far loro abbandonare l'ideologia del dominio che ci ha portato a questo.
Poche persone potranno cambiare il mondo, ma è già successo e ricapiterà!


mercoledì 7 ottobre 2009

Milano 04/10/2009 - Presidio contro il consumo e la mercificazione di corpi

Nel primo pomeriggio di domenica 4 Ottobre alcuni esaltati/e (in senso positivo) attivisti degli Animali della Camuna supportati anche da presenze esterne, prima tra tutte OltreLaSpecie hanno dato vita ad un presidio contro il consumo di corpi.. La visita dei ragazzi di AIP che si stavano dirigendo verso il punto Max Mara di C.so Vittorio Emanuele ha aumentato ulteriormente gli attivisti presenti, ovviamente molti di coloro che erano al nostro presidio poi hanno ricambiato la cortesia.

Le Forze dell'Ordine si son presentate con uno schieramente evidentemente superiore alle effettive necessità, sembrava di essere allo stadio. Fortunatamente son stati gentili e non hanno indossato la divisa antisommossa. Oo.
La preparazione degli inveschettamenti è stata abbastanza rapida, qualche dilemma in più per alcuni problemi con l'impiant(ino) di proiezione, miglioreremo in seguito (anche perchè peggiorare è dura ).
La reazione delle persone? Qualche incredulo, alcuni seriamente scossi....penso all'esempio di Madame Vegan con le matrone, beh a Milano non mancano i classici soggetti come quelli da lei descritti...ne ho verificato la presenza quando una signora distintissima mi ha redarguito sdegnata perchè non stavamo raccogliendo firme contro la caccia. Ogni mio tentativo di riportare la discussione al di là di un "ma se non raccogliete le firme che ci state a fare?" è stato vano. Mi auguro che qualcuno dei servizi sociali possa occuparsi di lei in futuro .

Molte foto, il colpo d'occhio era molto bello..mai vista tutta quella gente contemporaneamente ferma davanti ad un presidio, tranne forse in qualche caso di AIP nazionale come quello di domenica scorsa..








giovedì 1 ottobre 2009

Io sono un animale solidale con gli altri animali - di XL


Ogni anno nel silenzio più assoluto, miliardi di animali trovano la morte nei macelli di tutto il mondo.
Per il mercato della carne e del pesce, latte, uova e formaggi, perdono la vita un’infinità di esseri senzienti, cioè con la capacità di provare sentimenti, di soffrire e gioire, di amare ed odiare, né più, né meno dei nostri animali da compagnia.
Questi animali vengono fatti nascere al solo scopo di diventare cibo. Passano tutta la vita rinchiusi in lager che noi chiamiamo allevamenti, tenuti incatenati o stipati in piccolissimi spazi che non permettono nessun tipo di movimento, non possono interagire con altri individui della stessa specie, vengono nutriti con mangimi innaturali, al solo scopo di migliorarne la produzione e la resa in termini puramente economici. Le femmine vengono fecondate artificialmente, violentate da una macchina che non a caso si chiama "ruota da stupro”; appena diventate mamme, verranno private dei loro cuccioli, che entreranno nella catena di produzione per diventare presto pezzi di carne venduti su qualche bancone di un supermercato.
Tutti gli animali ammassati negli allevamenti, vengono costretti all’assunzione forzata di farmaci per ridurre il rischio di infezioni, ma anche per aumentare di peso più velocemente, andando così ad alimentare un’altra industria, quella chimico/farmaceutica, responsabile della tortura di milioni di esseri senzienti ogni anno, animali usati per la sperimentazione farmacologica, reclusi e torturati negli scantinati dei laboratori, al servizio di una scienza violenta e senza scrupoli, dove il lucro delle multinazionali la fa da padrone.
Intanto gli animali da produzione di cibo, dopo una breve vita in galera, in perenne stato di sofferenza psico/fisica, ridotti a macchine, vengono inviati ai macelli, dove finalmente troveranno la morte liberatrice. Quindi verranno fatti a pezzi, lavorati e confezionati, in una vera e propria catena di smontaggio e saranno infine esposti sugli scaffali sotto il nome di bistecche, arrosti, pesce, scatolette di carne e di tonno, prosciutti, mortadelle, formaggi, latte uova, pasticcini, gelati, ecc… ecc…
Questa è purtroppo la cruda realtà che sta dietro il prodotto finito, confezionato e pulito; la verità che alcuni non conoscono, ma che più spesso si vuole far finta di non conoscere, in modo che ciò non possa destare nessuna compassione.
Questi esseri senzienti vengono catalogati come “animali da reddito”, e così perdono ogni diritto e ogni tipo di tutela, vengono derubati della loro vita e considerati solo come pezzi di carne già nel momento in cui vengono al mondo. Se si pensa che la parola animale significa “essere con anima”, ci si rende conto immediatamente del controsenso della definizione “animali da reddito” e della realtà che sta davanti agli occhi di tutti, ma resa invisibile ai più, grazie alla nebbia del condizionamento di una cultura che vede l’essere umano al centro dell’universo, dalla cultura del dominio e della sopraffazione che offusca le menti: la verità invece è che “esseri con anima”, cioè con sentimenti ritenuti spesso ed erroneamente una prerogativa solo umana, sono detenuti nei lager e sterminati nei macelli.
Da tempo immemorabile, in fondo, in fondo, sappiamo perfettamente che tutti gli animali sono esseri senzienti come noi, altrimenti non li avremmo chiamati animali, ma ciò nonostante continuiamo a fare su di loro le peggiori cose e a mangiarne le loro carni, senza che questo ci crei nessun senso di colpa o compassione. Questo ha portato il premio Nobel per la letteratura “Isaac Bashevis Singer” ad affermare che “Nei loro confronti tutti sono nazisti; per gli animali Treblinka dura in eterno”.

Il movimento antispecista si batte per la liberazione animale. Noi antispecisti non chiediamo migliori condizioni per gli animali negli allevamenti, non chiediamo gabbie più grandi o un trattamento più caritatevole, noi chiediamo l’abolizione di ogni forma di reclusione, sfruttamento e tortura. Chiediamo la liberazione per tutti gli animali.
Come antispecisti siamo consapevoli che l’essere umano non è altro che un animale, né più né meno di altri animali di specie diversa. Noi apparteniamo allo stesso gruppo a cui appartengono gli altri animali. Prima che animalisti noi siamo animali a tutti gli effetti. Noi umani, esattamente come gli altri animali, siamo esseri sensibili, dotati di una soggettività, e per questo siamo solidali agli altri animali che vengono allevati e macellati per la carne, uova, latte, pelle e pelliccia, e per tutti indistintamente chiediamo la loro liberazione.
Ci battiamo affinché finiscano le torture e lo sfruttamento dei corpi di animali, siano essi umani o non umani.
Finché un uomo verrà considerato diverso e da meno di altri solo per il colore della pelle, o per il suo stato sociale, o per le sue tendenze sessuali, o per la sua religione, o per il suo sesso, e finché un animale umano o non umano sarà recluso, torturato, sfruttato, stuprato, fatto a pezzi, vivisezionato, mangiato, non ci sarà pace, perché tutto ciò è frutto di una stessa matrice, di una stessa cultura del dominio, la cultura della guerra e della devastazione, dell’egoismo più sfrenato.
Lo Specismo che alla pari del razzismo, del sessismo, dell’adultismo, diventa pratica del più forte sul più debole, spiega il perché ci sembra normale, se non addirittura giusto, il cibarsi di corpi di altri animali, che per nostra convenienza sono stati ingiustamente declassati a cibo. Ma per noi antispecisti, la realtà è che il mangiare carne è un atto violento, è l’espressione della cultura del più forte sul più debole.
Vivere senza uccidere e mangiare corpi di altri animali è possibile e noi ne siamo la dimostrazione vivente.
Tutto dipende dalle nostre scelte individuali, dalla nostra volontà di cambiare il rapporto con gli altri animali umani e non umani, dalla nostra volontà di liberare ed essere finalmente liberi.

XL

martedì 22 settembre 2009


Sabato 19/09/09 Gli "Animali della Langa" hanno organizzato un aperitivo Vegan in occasione della festa delle "revolvertyre" Tenutasi nel cortile di Radio blackout, nota emittente libera di Torino!

L'aperitivo aveva come scopo la diffusione della scelta vegan, per far comprendere che l'alimentazione derivante dalla nostra scelta non ha nulla da invidiare, organoletticamente, parlando alla cucina tradizionale... Il buffet è stato, anche, occasione di benefit per le attività della campagna Antispecismo!



Il nostro menù era composto da:

_ Lasagne al ragù di seitan;
_ Melanzane al bagnetto verde;
_ Falafel;
_ Frittatine farcite alle erbette e cipolla;
_ Crostini con maionese di carote e salsa tartara;
_ Insalata russa.

Il tutto all'insegna dell' autoproduzione... dalla maionese di soia, al Seitan...

A portare un po' di "dolcezza" ci ha pensato, Roberta con i suoi muffin. Il ricavato della vendita dei dolci sarà devoluto in favore di una colonia felina.



Gli infaticabili ragazzi dell'AIP, dopo le fatiche del presidio davanti alle vetrine del "Max Mara Fashion Group" hanno allestito un banchetto durante l'aperitivo.

Grazie al contributo di tutti la serata è andata benissimo!

lunedì 21 settembre 2009

PRESIDIO AL PALIO DI ASTI

Anche quest'anno, la terza domenica di Settembre, per la città di Asti è stata sinonimo di Palio. Manifestazione che dal 2003 ad oggi ha portato alla soppressione di dieci Cavalli a cui, purtroppo, deve essere aggiunto l'ultimo martire, ucciso dopo un incidente avvenuto proprio ieri, Domenica 20/09/2009.





Come gruppo della campagna Antispecista "Animali della Langa" ci siamo recati ad Asti in un trentina di attivisti, arrivati al luogo designato per il presidio, i "tutori della legge" hanno cercato di limitarci in un spazio delimitato da transenne, da cui sarebbe risultato difficile farci sentire. La ferma opposizione alla "reclusione" ci ha permesso di compiere la nostra funzione divulgativa con le modalità a noi più congeniali, lasciando alcuni carabinieri dietro alle transenne preparate per noi...



Abbiamo effettuato un volantinaggio, per far capire le motivazioni che ci portano ad essere contrari ad una manifestazione basata sullo sfruttamento di Animali, a mero scopo ludico, che lucra sulle sofferenze imposte a chi non ha voce per ribellarsi. Ma in quest'occasione le nostre urla, e i nostri megafoni, si sono fatti portavoci di questo dolore... Ricordando a chi paga per vedere lo "spettacolo" di avere la mani sporche del sangue dei cavalli abbattuti, e le coscienze colme di sofferenza.

Diversi passanti, fermatisi a leggere gli striscioni, o ad assistere al presidio, una volta avvicinati per dar loro il volantino e spiegare il perchè della nostra presenza al palio, esprimevano il loro sostegno... Da citare il gesto di sei ragazzini, che dopo aver parlato con un' attivista hanno deciso di levarsi il foulard con i colori della loro contrada.



In altri casi, la nostra presenza- attiva- sotto gli spalti degli spettatori paganti, non è stata gradita, dando luogo a qualche episidio un po' vivace e al tentativo di metterci a tacere delle "forze dell'ordine" cercando di frapporre, tra noi e gli astanti, un "muro" di ambulanze...

Durante una piccola pausa, siamo andati a porgere omaggio ad un gruppeto nero vestito di vecchie conoscenze, i quali salutandoci a braccio teso hanno mandato le loro "gaurdie del corpo" ad abbracciarci calorosamente, chissà perchè dietro ad un cordone di polizia si sentono tanto coraggiosi??

In conclusione possiamo definirci soddisfatti di aver "disturbato" la festa astigiana informando le persone delle ragioni del nostro dissenso. Devo mandare un ringraziamento particolare a chi, per portare il proprio preziossimo supporto, si è macinato quantità pantagrueliche di chilometri.


lunedì 14 settembre 2009

Report presidio AIP a Busto Arsizio (Va)

AIP Primo Presidio A Busto Arsizio

Ieri si è svolto a Busto Arsizio (VA) il primo presidio AIP contro il gruppoMax Mara. Siamo scesi in piazza in una quindicina.
Inizialmente ci siamo posizionati davanti al negozio di Max & Co. Appena abbiamo iniziato a parlare al megafono, la proprietaria del negozio è uscita molto preoccupata, ed ha voluto che entrassimo a vedere all'interno del negozio per mostrarci che non avevano inserti e che quest'anno la collezione di Max & Co non ha nessun capo con inserti se non uno stivale, che però loro come negozio, non
avrebbero comandato.
Abbiamo spiegato che la nostra protesta era rivolta a tutto il gruppo Max Mara e che la campagna è internazionale e non rivolta al singolo negozio, ma che avremmo tenuto conto della volontà sua di non acquistare capi con inserti, invitandola però a chiedere alla dirigenza di non produrre più capi con inserti per tutto il gruppo Max Mara.
Più avanti ci siamo spostati al negozio di Max Mara ed essendo in centro in una via pedonale, ci siamo potuti mettere con i cartelloni proprio davanti all'ingresso e alle vetrine. Una commessa visibilmente scossa dagli slogan e da quello che succedeva fuori dal suo negozio, ha da prima chiamato la polizia dicendo di non aver ricevuto la comunicazione del presidio, poi saputo che era tutto regolare ed autorizzato ha chiesto a noi, per quanto tempo avremmo continuato ad urlare, la nostra risposta è stata la sola che conosciamo: "Fin quando non terrete più cadaveri di esseri senzienti in vetrina e sugli scaffali dei vostri negozi".
All'interno del negozio si vedeva un capo con un colletto in pelliccia, che dopo aver ascoltato la nostra risposta la commessa ha subito staccato dal giaccone e fatto sparire alla nostra vista. Solo 2 clienti sono entrati nel negozio ed usciti poco dopo a mani vuote.

lunedì 31 agosto 2009

Presidio contro la mercificazione del corpo degli individui - LIDO DI CAMAIORE 30/08/2009



Ieri 30 agosto 2009, come gruppo Animali della Tosca, contando circa una quindicina di attivisti provenienti dal nord e centro della Toscana, ci siamo recati in località Lido di Camaiore, per un sit-in con allestimento di notevole impatto.

Portavamo infatti per la prima volta in Italia un allestimento mirato a sensibilizzare il pubblico riguardo al fatto che vi sono analogie ed anche una relazione stretta e interdipendente, fra come vengono visti e trattati animali, immigrati, lavoratori dipendenti, popoli di etnie diverse.

Un po' alla spicciolata ci siamo ritrovati tutti vero so le ore 17,00 presso una piazza del lungo mare animati da un grande entusiasmo.

Dopo aver scelto il luogo più adatto e aver subito il controllo di rito da parte dei carabinieri il sit in si e' svolto senza nessun problema fino alle ore 20.00 circa.

Cinque di noi quindi sono stati "imbustati", ricoperti di sangue (finto ovviamente), "prezzati" proprio come si trova la carne sui banchi del supermercato, con diciture sulle etichette riportanti esempio di mercificazione del corpo di individui quali “ragazza dell’est”, “risorsa umana”, “arista di maiale”, "fettina di vitello" e così via.

Altri ancora indossavano fotografie di denuncia riguardo sia alla questione animale che paralleli temi di sfruttamento umano.

Richiamati anche dal canto lirico di una attivista (Benedetta), i passanti si sono subito mostrati incuriositi e shockati, tanto da passare più volte davanti a noi fino a fermarsi per leggere il volantini di spiegazione ed ascoltarci.

Il risultato di questa iniziativa é stato ottimo: i volantini sono andati via come il pane, la gente ascoltava le spiegazioni che con calma sono state loro fornite sullo specismo e sulle conseguenze di questo nella costruzione morale ed etica degli individui e in molti ci hanno dato chiara impressione di comprendere anche se non approfonditamente, accettando le nostre critiche al sistema specista, come lecite e veritiere.

Non sono mancati momenti di delirante comicità come un urlo corale di “GOAAAAAAAL” (sollevatosi da un bar vicino dove avventori stavano seguendo una partita) improbabilmente eppure esattamente nel momento dell’attacco del canto lirico che ha imposto alla cantante di ricominciare ed anche l’avvicinamento di una donna forse non proprio del tutto in sé, che ha voluto verificare che gli attivisti nelle scatole fossero ancora vivi tirando loro calci a uno a uno. In ultimo, una donna molto ingenuamente ha domandato: "ma si tratta di POP-ART?"

Una occasione da ricordare, una iniziativa da ripetere!

Antispecismo è Liberazione.

Giulia - Eva - Benni x Animali della Tosca
www.antispecismo.net








lunedì 24 agosto 2009

un Ferragosto diverso: presidio al Safari Park di Pombia (No)


Dico sempre che spesso le cose improvvisate sono le più soddisfacenti.

Era la prima volta nella storia che il Safari park veniva contestato e la cosa ha provocato una certa agitazione nella dirigenza del "parco-reclusi" che, basita, è accorsa alla rotonda interrogandosi su che mai avessimo da ridire, visto che gli animali "sono trattati benissimo".
E' evidente che per costoro il "trattare benissimo" comprende l'imprigionare quelle creature, tenerle schiave, farle riprodurre per avere altri schiavi e... lucrare profitti.

Una volontaria è arrivata attrezzata di gabbia e si è rinchiusa dentro per far maggiormente capire che nessun animale vuole stare NON libero.
La rotonda obbligava a rallentare tutte le auto che passavano di lì , anche quelle che allo zoo non ci andavano per nulla, ecco perchè il messaggio è stato udito e visto da moltissime persone.
Messaggio che ovviamente comprendeva chiarire che
un recinto resta una gabbia, anche se più grande,
Gli zoo non sono concepibili in una società evoluta,
gli animali non sono i nostri schiavi,
nessun animale vuole stare in un recinto,
l'unico modo per far chiudere queste "carceri" è non freequentarle e quindi non sponsorizzarle pagando il "biglietto",
zoo, zooparchi, delfinari, acquari, rettilari , uccelliere DEVONO ESSERE BANDITI, DISERTATI, BOICOTTATI .. in altre parole CHIUSI con l'unico strumento AUTENTICO che abbiamo : FARLI FALLIRE.
L'apoteosi del presidio è stata verso le 17 quando , in massa, c'è stata l'uscita dei visitatori della "galera per animali " . Dovevano rallentare , quasi fermarsi e nessuno può NON aver "capito" che i 17 euro di ingresso avrebbe potuto spenderli ben più utilimente che non lì, per insegnare al proprio figlio a ridere davanti ad animali imprigionati.





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domenica 2 agosto 2009

Risposta a "Da Animalisti a Vandali" di Tommaso Torri

Rispondiamo all'articolo di Tommaso Torri attraverso il nostro blog, poichè la registrazione sul sito di pubblicazione dell'articolo stesso, non è di nostro gradimento.


Ed ecco quindi la nostra reazione:

Gentile redazione,

Vorremmo rispondere al firmatario dell'articolo "Da animalisti a vandali", il signor Tommaso Torri. Sorvolando sul titolo assolutamente tendenzioso (anche scrivere sui banchi probabilmente è vandalismo...ma ciò non sarebbe mai titolo di alcun interesse, non è vero?) e sul preciso merito del "vandalismo" che chiunque abbia la minima conoscenza delle dinamiche di rivendicazione dei diritti considera essere solo un atto di dimostrazione nonviolento, entreremmo ora qui nel merito.
Ciò che lo scrivente riporta a nome di Franceschini, denuncia la solita dissociazione tra la realtà e la fantasia o meglio l'assurdo. Laddove dovrebbero essere citati individui animali senzienti, appartenenti al regno animale in quanto MAMMIFERI esattamente come tutti noi, dotati quindi di tutte quelle caratteristiche - ben visibili anche al buio - che ne fanno creature sofferenti e con propri desideri ed attaccamento alla vita, appare invece il sipario del solito inganno, utile a nasconderli quali soggetti di disumano abuso, all'occhio sornione di chi non vuol vedere.
Per dirla come ai bambini di due anni: gli animali sono qui letteralmente NEGATI, come non fossero mai esistiti, facendo apparire al loro posto la "produzione di pellicceria".
Questo espediente, oltre ad avere caratteristiche di meccanica psicologica preoccupante, è socialmente lo stesso con cui si perpetua la negazione dei diritti dell'individuo, di qualsiasi specie, e per queste ragioni risulta veramente degno del profilo di chi ne fa un così frequente e sapiente uso.
Ebbene: che costoro, i simpatici pellicciai, si mettano l'anima in pace. Sul loro amabile e lustro cammino di torturatori e persecutori di animali umani e non umani, troveranno sempre qualcuno abbastanza onesto intellettualmente, da ricordare loro il vero nome delle cose che fanno e quindi CHI SONO.
La smettano di credere alle favole. Non potranno mai vincere le loro inutili battaglie nel tentativo di avere le mani lustre e le tasche piene di quel denaro che poi gli tocca ripulire del sangue versato attraverso la patina di paroline addolcenti e fumose: saranno sempre della casta dei reietti, i divoratori di cadaveri, gli squartatori di madri, i macellatori di creature innocenti.
In più, vorremmo ricordare che se queste ignobili attività "commerciali" non verranno spazzate via dalla stessa cultura del rispetto dell'individuo animale, di sicuro lo saranno dal loro stesso amato e vorace capitalismo. E' una ruota che gira...qualche umano del pari di questi "produttori" prima o poi li considererà una preda adatta su cui costruire una qualche proficua produzione, il sistema stesso che tutti loro tanto difendono quando gli fa comodo, li incastrerà nelle sue spietate maglie.
E state tranquilli che in quella occasione non ci sarà nessuno ad imbrattare muri nel nome dei loro diritti, così, almeno in quel caso, non sarà possibile allo scrivente di turno muovere amene lamentele su aspetti irrilevanti quali il vandalismo.

Gruppi Antispecisti - Antispecismo.net